Maura Susanna è considerata la voce dell’animo popolare valdostano. Cantautrice per vocazione, scrive in in italiano e francoprovenzale, la lingua che considera ‘del cuore’. La sua ricerca, che privilegia il genere folk, è legata alla riscoperta delle tradizioni culturali arpitane ma la trascende: nel corso della carriera, che l’ha portata ad esibirsi in Italia e all’estero, Maura ha presentato al pubblico brani in portoghese, catalano, creolo e spagnolo. L’impegno sociale è il fil rouge che percorre la sua produzione artistica.

L’interpretazione del sentimento, attraverso le note di ogni tempo e ogni luogo, è, secondo i versi di Gisèle Bovard, un ‘camminare nell’acqua e nel fuoco’. Il talento di Maura è quello di calarsi nei ‘parossismi dell’odio e dell’amore’, la radice emotiva e creativa universale, e trasformarli nella sorgente del proprio canto. Dopo l’album Fables de nos jours (1983) e il CD Il Viaggio (1996) l’artista presenta l’atteso ultimo lavoro, ‘Terra Mia’. È un dialogo fra lingue, il patois, l’italiano e il francese, fra generi musicali, note e poesia. I versi di Boris Vian, di Emily Dickinson e della poetessa valdostana Eugénie Martinet trovano una veste musicale grazie alla sottile sensibilità linguistica. ‘Les prisons du roi’ è la fusione di una complainte francese anonima e del canto tradizionale alpino ‘La Bergère d’Aravis’. La registrazione di ‘Terra Mia’, interamente valdostana, inaugura la collaborazione con il musicista Andrea Dugros. Il CD si avvale di varie espressioni artistiche. Contribuiscono l’illustratrice Chiara Allera Longo, un giovane talento del cantautorato valdostano e la scrittrice Emanuela Sebastiani.